tag:blogger.com,1999:blog-23237423408677002772024-02-07T04:53:14.098+01:00Storie dalla Svizzera di una ex-cameriera Italiana in LibanoOriana Villahttp://www.blogger.com/profile/08630119078244695648noreply@blogger.comBlogger18125tag:blogger.com,1999:blog-2323742340867700277.post-4296653408250191602015-05-30T14:00:00.003+02:002015-05-30T14:03:32.301+02:00Dalla Svizzera del Medio Oriente alla Svizzera puntoIl Libano anima il mio spirito. Non lo vivo più ma i ricordi sono presenti. Un odio e amore passionale, viscerale, esistenziale. Dalla Svizzera lo osservo protetta e con una partecipazione indiretta sempre più debole. Preoccupata da ciò, ecco un primo passo, oggi, per continuare a "restare umani". Il seguito ? Forse inesistente, un bisogno passeggero che affogherà tra gli impegni del quotidiano in un paese dove "bukra, bukra, domani, domani" è un po' più difficile da attuare. Con una nuova consapevolezza, che comincio tanti blog ma non ne continuo uno. Adesso lo so: è solo per me che scrivo altro che "un giorno pubblicherò la mia tesi" "scriverò un libro" . Il blog diventa, così, solo uno strumento per analizzare il mio percorso. Si preferisce Facebook o twitter perché sono veloci, diretti. Spesso ma non sempre, si urlano opinioni ma non si costruiscono, si spiattellano su un muro. La riflessione è più obbligata dentro un post. Bisogna averne voglia e tempo. Ecco allora come, nel mio caso, il blog diventa indice di questi due fattori. La sfida per me è quindi scrivere per ricominciare a essere creativa con un po' di Italia, di Libano e di Svizzera mescolati insieme.Oriana Villahttp://www.blogger.com/profile/08630119078244695648noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2323742340867700277.post-38834886259710824542011-09-14T20:00:00.004+02:002011-10-23T13:36:29.806+02:00Just women, mothers, and grandmothers.<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 9.8cm;"><div style="text-align: left;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"></span></div></div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"></span><span style="color: black; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">“<span style="font-size: x-small;"><i>We Grandmothers are constantly roaming the world for son, daughter, grandchild the dictatorship stole from us”.<br />
</i></span></span><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOHj2tiA6aP34_8U_2WdsotN5Cw0OSRx8sYlL55h2tW_XEAgst7ZMHAXPLoykme4VYIo1Ks_PqZY_26AXACtrkSmDvRFS3x3PxMxl3AtyuqiVZPJ0xHhpHAm-x9RFQBfMDkOjQyVnacrEG/s1600/Madres_Plaza_Mayo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOHj2tiA6aP34_8U_2WdsotN5Cw0OSRx8sYlL55h2tW_XEAgst7ZMHAXPLoykme4VYIo1Ks_PqZY_26AXACtrkSmDvRFS3x3PxMxl3AtyuqiVZPJ0xHhpHAm-x9RFQBfMDkOjQyVnacrEG/s320/Madres_Plaza_Mayo.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: x-small;">Las Madres de Plaza de Mayo (Foto: <a href="http://www.elpais.com/fotogaleria/anos/dictadura/argentina/elpgal/20060324elpepuint_1/Zes/3">El Paìs.com</a>)</span></td></tr>
</tbody></table><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Oggi è stato assegnato un premio intrecciato alla nostra Storia anche se in Italia non se ne parla molto, così concentrati a manovrare. Io preferisco traslare il centro su quei punti che per me sono importanti, che raccontano una tragedia ma al contempo ti trasmettono speranza, coraggio; ti rammentano per cosa vale la pena di lottare nella vita, ossia la vita stessa, la tutela dei diritti umani. Ti riportano all'etica, alla morale, alle ideologie, ingredienti che non si trovano più nei supermercati qui intorno...e non sono neanche in stock. Ti fanno piangere dall'ammirazione. Mi fermo. </span><span style="color: black; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"></span><br />
<span style="color: black; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="color: black;">Un sentito abbraccio a Estela Carlotto e a tutte le nonne di Plaza de Mayo che hanno ricevuto oggi dall'UNESCO il Premio Félix Houphou<span style="font-style: normal;">ë</span>t-Boigny. Riconoscimento, questo, per la lotta che hanno intrapreso più di trent'anni fa per difendere <span style="font-style: normal;">i diritti dell'uomo, la giustizia e la pace. Mi viene in mente il film Garage Olimpo di Marco Bechis. Parliamo della repressione politica che ha infettato l'argentina negli anni '70 durante la dittatura militare. Parliamo di Desaparecidos, come il nipote di Estela. La figlia Laura, rapita nel novembre del 1977, ha partorito durante il periodo di detenzione all'Ospedale militare di Buenos Aires. Il 25 agosto 1978 il cadavere di Laura viene restituito alla madre ma il bambino, il nipote di Estela è scomparso. Estela ha cominciato a cercarlo e non ha più smesso. Nel cammino non si è ritrovata sola: oltre alla sua famiglia, altre persone si sono unite e poi associate in "Las Madres de Plaza de Mayo" per continuare la ricerca dei figli e nipoti scomparsi e per non abbandonare la speranza. </span></span><span style="font-style: normal;">“We are not heroines, we're not different. We're just women, mothers, and grandmothers” (dichiarazione di Estela Carlotto durante l'assegnazione del premio). </span></span></div><div align="JUSTIFY" style="border: none; margin-bottom: 0.23cm; orphans: 2; padding: 0cm; widows: 2;"></div>Oriana Villahttp://www.blogger.com/profile/08630119078244695648noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2323742340867700277.post-79507049867548514052011-03-21T23:34:00.001+01:002011-03-21T23:44:30.248+01:00L'altrui mio sogno nel primo giorno di primavera<div style="text-align: justify;">Oggi un mio compagno di Master ha detto di avermi sognata: apriva il giornale (il Corriere) e in prima pagina c'era un articolo scritto da me. Entrava in classe e me lo mostrava, facendomi i complimenti e, nel contempo, io osservavo e dalla gioia piangevo.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Bizzarro come altri, riescano a immaginare e a vivere i nostri, di sogni.</div><br />
<blockquote><i>Qualunque cosa sogni d'intraprendere, cominciala. L'audacia ha del genio, del potere, della magia... (Goethe). </i></blockquote><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div>Oriana Villahttp://www.blogger.com/profile/08630119078244695648noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2323742340867700277.post-83237542997619733062011-01-09T12:17:00.000+01:002011-01-09T12:17:31.493+01:00Buon Nuovo Cammino<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggtAyG93tOyb7uk3OZ63ZC7qY7I4hLli8NSrh82-EK9Y4IeBJVOLLFQiCtr3SWNgVNxVw4hIolN4dn1gAY9uPfE3WgwnCT_k91zoppZ8tWNQXNQeSh-DccxiKBGMuOtcpBGROEkJdRiIFZ/s1600/DSC03174.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="" border="0" height="427" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5559966688841626626" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggtAyG93tOyb7uk3OZ63ZC7qY7I4hLli8NSrh82-EK9Y4IeBJVOLLFQiCtr3SWNgVNxVw4hIolN4dn1gAY9uPfE3WgwnCT_k91zoppZ8tWNQXNQeSh-DccxiKBGMuOtcpBGROEkJdRiIFZ/s640/DSC03174.jpg" style="float: left; height: 267px; margin-bottom: 10px; margin-left: 0px; margin-right: 10px; margin-top: 0px; width: 400px;" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Foto di Oriana Villa, gennaio 2011.</i></td></tr>
</tbody></table><div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;"><br />
</div><div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">Buon Nuovo Cammino a tutti. O a quelli che ne stanno intraprendendo uno.</div><div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Lasciatemi dire qualcosa a proposito. Il mio slogan da qualche anno a questa parte, e non cambio con l'arrivo del 2011, è che la vita ha molta più fantasia di noi. </span></span> </div><div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Ci sentiamo sicuri nei nostri programmi, certi che trascorreremo del tempo in un posto cercando di raggiungere determinati obiettivi, e poi, improvvisamente ci ritroviamo altrove a osservare nuovi tetti, a scrutare visi di persone che non ci saremmo attesi. Questo accade così velocemente e senza preavvisi che ci sentiamo spaventati, timorosi che la fretta ci abbia fatto prendere cattive decisioni. E il punto di domanda iniziale rimane</span></span><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial;">. Abbiamo orrore di scegliere, di</span></span></span><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;"> ritrovarci in una situazione nuova che contrasta apparentemente con la precedente e dove tutto è ancora fuori dal nostro controllo. Mentre studiavo un software di statistica di </span></span><i><span style="font-weight: normal;">predective analytics</span></i><span style="font-style: normal;"><b>, </b></span><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">pensavo all'utilità di un tale strumento in grado di fare previsioni su un database con le varianti del nostro ego, capace di dirigere e automatizzare le decisioni per centrare i nostri obiettivi. Invece, tutt</span></span><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">o è nuovo e quello che noi possiamo osservare è solo l'inizio, come nella foto. Non vederne la fine genera una sorta di ansia, ci logoriamo nel chiederci se tutti i nostri forzi e le nostre idee sono ancora lì a sostenerci e ci aiuteranno a raggiungere nuovi traguardi. In realtà ansia è il nostro motore e la dose “quanto basta” la decidiamo noi in base a qualcosa che non cambia con la trasformazione dei nostri cammini: ansia, paure, energie, motivazioni, fiducia, speranza sono alcuni tra i componenti della nostra auto. Possiamo cambiare strada ma siamo noi che dobbiamo essere centrati, verificare che tutto sia in assetto per poter andare dritto, mantenere il nostro equilibrio, avere benzina, cambiare l'olio. Ora, mi ritrovo all'inizio di un tunnel in montagna, nel silenzio della natura, passeggiando insieme a due grossi cani (io che ne avevo paura) e prendendo foto qua e là. Strano, rispetto ai tetti di Naba'a. Ho sempre scritto di Libano, di quello che i miei occhi vedevano là, agli inganni del cuore e ai nuovi sentimenti imparati nel Paese dei Cedri. Il bisogno di esprimersi e di condividere, tuttavia, permane. Il gusto per me è nel viaggiare e non arrivare a una destinazione inizialmente decisa. Cambiamo noi, il tempo, gli incontri e modifichiamo i gusti, sarebbe superficiale mantenere gli stessi occhi. André Gide affermava: </span></span><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">«</span></span><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Que l'importance soit dans ton regard, non dans</span></span><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;"> </span></span><em><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">la chose </span></span></em><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">rega</span></span><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">rdée!</span></span><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">»</span></span><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;"> [L'importanza sia nel tuo sguardo non nella cosa guardata]. Mi sono ritrovata a un bivio. Ho scelto una delle due strade che avevo innanzi, e ancora non so se ho preso la decisione giusta. Scegliere è l'atto coraggioso perché ci dice che il nostro sguardo sta cambiando, che vedremo nuove cose con uno spirito differente che ci ha portati in quella direzione. In attesa di raggiungere l'arrivo, ci conviene a tratti mettere i remi in barca e lasciarci trasportare dalla corrente e ogni tanto remare con foga per raggiungere una bottiglia galleggiante foriera di messaggi importanti.</span></span></div><div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">P.S= di certo, non tutti affrontano scelte e cammini nuovi con lo stesso spirito. Impensabilmente per me, esistono esseri capaci di decidere senza troppo crucciarsi. Io che son fatta così ho scritto questo post per me e la mia compagna di avventure/sventure libanesi C. </span></span> </div><div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;"><br />
</div><div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;"><br />
</div>Oriana Villahttp://www.blogger.com/profile/08630119078244695648noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2323742340867700277.post-11675872793813973712010-10-28T23:25:00.001+02:002011-01-09T14:32:18.449+01:00last night<div style="text-align: justify;">un piccolo geKo mi ha aspettato sulla soglia di casa, cambiando colore dal legno al muro ai sogni che insieme condividiamo. ha l'aria triste o forse il mio sguardo lo vede così.</div><div style="text-align: justify;">ultima notte beiruttina.</div><div style="text-align: justify;">domani torno milanese.</div><div style="text-align: justify;">Continuerò a raccontare di qui attraverso i miei ricordi che non devono essere sottovalutati rispetto alla presenza. Semplicemente è diverso.</div><div style="text-align: justify;">La mia amica, i profumi il caos mi mancheranno. Sono tuttavia scelte razionali quando senti che non puoi più dare o ricevere mentre altrove hanno ancora bisogno di te.</div><div style="text-align: justify;">notte a tutti.</div>Oriana Villahttp://www.blogger.com/profile/08630119078244695648noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2323742340867700277.post-23814263102159681292010-09-14T00:22:00.000+02:002010-09-14T00:40:14.834+02:00Naba'a est vulgaire!<div style="text-align: justify;">Scrivo di getto, senza troppo pensare e decidere le parole. Ho raccontato molto su Naba'a sulle mie Moleskine ma non ho pubblicato ancora nulla. Naba'à è il quartiere dove vivo, che ho scelto, che mi ha accettata e non riesco a risolvere il tutto in due parole. Io non ce la faccio ma a quanto pare molti ci riescono benissimo: <span style="font-weight: bold;">Naba'à è volgare</span>. Così mi ha detto il taxista stasera e in primis mi chiedo con quale diritto sentenzia sul luogo dove abito, lui che dovrebbe accompagnarmi a casa in silenzio (lo so esagero ma di fronte alla superbia mi infervoro). Questo è quello che pensa. Ha cominciato a dissertare sul mio quartiere (che solo io posso contestare, un po' come la famiglia, io posso dire peste e corna ma guai a chi me la tocca!) con un'arroganza estrema e con la presunzione che dovessi per forza rispondere alle sue domande. Io ho fatto muro, non ho replicato molto e mentre lui parlava pensavo alla signora del negozietto dove compro la frutta e la verdura talvolta un po' ammaccata ma che compro da lei perché so che suo marito sta male e sta morendo. Ricordo le sue parole di ieri e il suo gesto. Non mi sentivo troppo in forma e mi ha dato una sua medicina dicendo di bere prima, di ingoiarla e di mettermi a letto a riposare e che lei era come mia madre e voleva che mi curassi. Lei che ha il marito che sta male. Lei che quando mi vede dice: "Italiana weinik?" ossia dove sei? Per dire che non mi ha visto per qualche giorno.<br />Allora, al taxista, ho chiesto dove vive lui. Ashrafieh risponde...il buon quartiere. Gli dico che una casa come la mia in quella regione costa il doppio, lui risponde "il triplo". E allora io sorrido e penso di essere fortunata a pagare un terzo e a non essere circondata da gente Volgare come lui!<br /></div><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQyii2ZDR1Z7kXBXZonb2macY42oy6A4JQ4WScbSk94XFC3pGbtmEYg4bOLY-L5MUYwW5oMwsTdTo0QHoADW9x_ASRAlrNE2rXOGgpiTbBO2X6g9VBNUS903katA1g16UVfCWX5JnKont9/s1600/DSC06154.jpg"><img style="cursor: pointer; width: 400px; height: 217px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQyii2ZDR1Z7kXBXZonb2macY42oy6A4JQ4WScbSk94XFC3pGbtmEYg4bOLY-L5MUYwW5oMwsTdTo0QHoADW9x_ASRAlrNE2rXOGgpiTbBO2X6g9VBNUS903katA1g16UVfCWX5JnKont9/s400/DSC06154.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5516530472787570210" border="0" /></a><br /><span style="font-size:78%;">scorcio nabesco...CONTINUA...</span>Oriana Villahttp://www.blogger.com/profile/08630119078244695648noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-2323742340867700277.post-32732007245440976882010-08-31T12:14:00.000+02:002010-08-31T12:59:20.568+02:00Vita facile in Libano 2<div style="text-align: justify;">Il concetto è semplice: chi prende l'autobus o i taxi collettivi comunica già molto alla società libanese, ossia il suo status sociale. Di solito, provenienza da un milieu povero, che non permette l'acquisto di un veicolo proprio, mancanza di una famiglia alle spalle che accompagna la figlia o la sorella dove richiesto. Non è un assunto bensì una generalizzazione, quindi passibile di eccezioni e critiche, che però esiste ed esiste soprattutto nella mentalità dei conducenti degli autobus o dei taxi che si sentono liberi di infastidirti, di "provarci" più o meno insistentemente. La conversazione è spesso personale, ti chiedono infatti se sei sposata, se vivi da sola e se vuoi uscire con loro. Possono accadere, anche se più raramente, situazioni di pesantezza (verbale, quasi mai fisica).<br /></div><div style="text-align: justify;"><div style="text-align: justify;">In Arabia Saudita pare sia obbligatorio per le donne assumere un autista personale (essendo loro vietata la possibilità di guidare). Pink Lady - da me così chiamata per avere tutto fucsia (pc, mp3, digitale) - di passaggio a Beirut e a Name This Bar, mi ha infatti raccontato che arrivando con un taxi diventi una "preda facile", per i motivi sopracitati, e spesso le auto ti seguono per vedere se possono ottenere qualcosa. La vita facile in Libano è quando hai i soldi per avere la tua auto, arrivare davanti al locale e lasciare mezzo e chiavi al vallet parking per una mancia di due euro circa. Così puoi continuare a portare tacco dieci senza problemi.<br /><br />Vi lascio piccole briciole di autobus (boosta), prima di scappare con le mie false Birkenstock, a prenderne un altro...<br /></div><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLnmY7eeWw7lIhnSGpd2GK_qZ4JT61cdLXCZzprop4w_CI3_Nj-fJvejuk4oO7GT-Iq7ueaiLqg_tp-5nz0VvrZk5n8nsF77CCXABKV9MlEZY9cMhp03aCqYMScDCUOLN1rB3ky0X-KDLf/s1600/DSC06463.jpg"><img style="cursor: pointer; width: 300px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLnmY7eeWw7lIhnSGpd2GK_qZ4JT61cdLXCZzprop4w_CI3_Nj-fJvejuk4oO7GT-Iq7ueaiLqg_tp-5nz0VvrZk5n8nsF77CCXABKV9MlEZY9cMhp03aCqYMScDCUOLN1rB3ky0X-KDLf/s400/DSC06463.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5511523578589276786" border="0" /></a><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCjsLZb7QSkmvg1Y-p_NJq35h9MtoSO2k9Wso5CRuuvpIU7wl9VCBJNzOGkiYwQYjtRgR-tyWtYl25Q10jgjxQI4lSSqSrjfVfNHJik6ZAc6DH4xFAkvnEPqZwvZ4hmxAlZC_xMkwlOcdW/s1600/DSC06460.jpg"><img style="cursor: pointer; width: 400px; height: 327px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCjsLZb7QSkmvg1Y-p_NJq35h9MtoSO2k9Wso5CRuuvpIU7wl9VCBJNzOGkiYwQYjtRgR-tyWtYl25Q10jgjxQI4lSSqSrjfVfNHJik6ZAc6DH4xFAkvnEPqZwvZ4hmxAlZC_xMkwlOcdW/s400/DSC06460.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5511523571175753858" border="0" /></a><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0YQc1WPjn5_FJU88bHNBR2qqSQFAYVli_LXjtt2sWNXgl0KDlVB-pyKaBebozsROGOmPU8aJLDNgNIDzg-anVjdtbJzKxjx_RVG8X-JBl8s7GuzhbQGfdHaktBRaAA7BZOmUYxBIevYIY/s1600/Foto0094.jpg"><img style="cursor: pointer; width: 313px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0YQc1WPjn5_FJU88bHNBR2qqSQFAYVli_LXjtt2sWNXgl0KDlVB-pyKaBebozsROGOmPU8aJLDNgNIDzg-anVjdtbJzKxjx_RVG8X-JBl8s7GuzhbQGfdHaktBRaAA7BZOmUYxBIevYIY/s400/Foto0094.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5511523564677019618" border="0" /></a><br /><br /><br /></div>Oriana Villahttp://www.blogger.com/profile/08630119078244695648noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2323742340867700277.post-62418228667117386812010-07-30T14:02:00.000+02:002010-07-30T14:24:22.641+02:00LibelluleMolte e troppe in questi giorni, iniziano a infastidire. Sorvegliano, cercano, impauriscono?<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNwEDIhxeZspXIixhiKwE4Y90aPb7LYno33WAPaYhzRCtkwpJDloTzwD5pU8UTtY3JBUvleQ3DwuH5dzkL-axqypCwlwTyKvui7YowmOmMTUyWnpEVV7Dl4jYxPflSUu1-pI57PxOs0Jeb/s1600/DSC06477.jpg"><img style="cursor: pointer; width: 400px; height: 220px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNwEDIhxeZspXIixhiKwE4Y90aPb7LYno33WAPaYhzRCtkwpJDloTzwD5pU8UTtY3JBUvleQ3DwuH5dzkL-axqypCwlwTyKvui7YowmOmMTUyWnpEVV7Dl4jYxPflSUu1-pI57PxOs0Jeb/s400/DSC06477.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5499669341701547266" border="0" /></a><br /><br /><div style="text-align: justify;">L'altro ieri un aereo militare è passato velocissimo sopra la mia testa. Ha frullato un po' il cervello, rispolverato ricordi.<br />Dopo il lavoro, disorientati da suoni sapori e profumi della serata, JB mi ha raccontato che la mattina si era svegliato con lo stesso rumore e il suo riflesso è stato: alzarsi, accendere la televisione, e aspettare di capire chi avrebbe bombardato che cosa e perché. La paura di una guerra resta, latente o esplicita. Creare pressione e ansia nella popolazione può essere una strategia per fomentare qualcosa che in realtà non potrebbe accadere senza. Inutile, quindi, farsi le domande sbagliate. Bisogna chiedersi come fare per evitarla, come reagire contro chi ci tratta come burattini e decide il nostro risveglio in una calda mattinata di luglio.<br /></div>Oriana Villahttp://www.blogger.com/profile/08630119078244695648noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2323742340867700277.post-784862645284725582010-07-29T15:00:00.000+02:002010-07-29T15:31:26.570+02:00Vita facile in Libano 1Talmente facile che invito tutti coloro che lo dicono* a fare quattro piani di scale con un'anguria di sette chilogrammi tra le braccia perché a Naba'a il portinaio (un po' più schiavo che altro), cari miei, non c'è!<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmZMugFESTU8SwG-F5N_EvM9HUQ_hiQJyjQRv3M1eySLd4A6iq-ePwItmRvN_yZ-uX2QOUUpInNR-4KUBQ8qIyRYIMAtk9J02nsjZDmTVaemzYCNhlbJm0pECRd9jh7BL1KEdUuUUDDqGS/s1600/DSC06485.jpg"><img style="cursor: pointer; width: 400px; height: 300px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmZMugFESTU8SwG-F5N_EvM9HUQ_hiQJyjQRv3M1eySLd4A6iq-ePwItmRvN_yZ-uX2QOUUpInNR-4KUBQ8qIyRYIMAtk9J02nsjZDmTVaemzYCNhlbJm0pECRd9jh7BL1KEdUuUUDDqGS/s400/DSC06485.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5499318169314314258" border="0" /></a><br /><br />* Post in elaborazione, ricorda parole e immagini (e immagina i suoni, es: "ouf ouf, MUOIO") e confrontale con i futuri contenuti.Oriana Villahttp://www.blogger.com/profile/08630119078244695648noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2323742340867700277.post-57153527008110285822010-07-29T08:49:00.000+02:002010-07-29T09:03:47.891+02:00Pensierino del "buongiorno"<div style="text-align: justify;"> Pensiero spot della giornata.<br /><br />Ieri al corso d'inglese, l'esercizio di conversazione prevedeva di parlare di alcune tematiche sociali relative al Paese. Uno dei punti chiedeva se esisteva la questione dell'abbandono scolastico e in che termini. Le prime risposte sono state "no, non tanto", "insomma più nelle scuole pubbliche". La mia insegnante, from Manchester, ha ricordato allora la marea di <span style="font-weight: bold;">bambolini che mendicano per strada</span>. La risposta di una ragazza, mamma e soprattutto insegnante, è stata: "non sono libanesi, <span style="font-weight: bold;">non è un problema</span> del nostro Paese". Effettivamente sono siriani o curdi, tuttavia CREDO che il <span style="font-weight: bold;">diritto allo studio</span> sia previsto anche per loro. Rabbrividisco.<br />Muoio sempre un po' dentro quando visualizzo questi pensieri but tomorrow is another day and maybe another little death.<br /></div>Oriana Villahttp://www.blogger.com/profile/08630119078244695648noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2323742340867700277.post-81731853082767346462010-07-25T01:30:00.000+02:002010-07-25T09:46:40.986+02:00L'amore sui tetti di Naba'a. L'amour sur les toits du Naba'a.<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZMfWQ9VLODv5cRSinK9eGxM2TY36CL73y_5wiHDzZIKrC7QSxG2CHBoUiNprCDgcNdPMiq2f3rbQy7uLzTeqQjfaPPlrtBVA8bYvguhnYOx3Fmm5Z_D32dMYKGElcREfhDX3Vt_UIFcYy/s1600/DSC06280.jpg"><img style="float: right; margin: 0pt 0pt 10px 10px; cursor: pointer; width: 360px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZMfWQ9VLODv5cRSinK9eGxM2TY36CL73y_5wiHDzZIKrC7QSxG2CHBoUiNprCDgcNdPMiq2f3rbQy7uLzTeqQjfaPPlrtBVA8bYvguhnYOx3Fmm5Z_D32dMYKGElcREfhDX3Vt_UIFcYy/s400/DSC06280.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5497746710549997042" border="0" /></a><br /><br /><br /><br /><div style="text-align: right;">L'incontro.<br />La rencontre.<br /></div><br /><br /><br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqw9GgqkbgsCdW6Sc776K8iGZG628LMGEtoACaO77K3kfxeyg7C4WpzVv2lI24W5u_HjFuZdJ6HrGjNhgHD0FqzzV11afzN64VKbCE6wzIudDOvbdsY038xfTH1zPsbG14jdzxjtzinB8B/s1600/DSC06293.jpg"><img style="float: left; margin: 0pt 10px 10px 0pt; cursor: pointer; width: 360px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqw9GgqkbgsCdW6Sc776K8iGZG628LMGEtoACaO77K3kfxeyg7C4WpzVv2lI24W5u_HjFuZdJ6HrGjNhgHD0FqzzV11afzN64VKbCE6wzIudDOvbdsY038xfTH1zPsbG14jdzxjtzinB8B/s400/DSC06293.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5497745603959117666" border="0" /></a><div style="text-align: right;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjz79dpkYLn5f3b6X3YGpG_DlbRjU8M9JrIMt9qwyq87F1UwyV7ijC2jySpTeZdxAtbYjBAnJwRxZc9Pq7vQ1c7rUzh9HEP2WemVJ3fonrSlESE09WYBvwvl9O4ym9Y38E65XfMIZB35O1r/s1600/DSC06293.jpg"><br /></a></div><div style="text-align: left;"><br /><br /><br /><br /><br /><br />La passione.<br />La passion.<br /></div><div style="text-align: right;"><div style="text-align: right;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZmBOfCzPt9vBBDtBpXkJq6T1eiXs5CpsQ9qaguJGjbY2QNNXrnAxEw0nNgl6UxNdFAnnI-FN9YwtCydJR1Xhl_oIEML6n5pDyB_VniMAf_ObY6mYYX3hFaKva7Adsc8YG621JZwaJIS0i/s1600/DSC06315.jpg"><img style="float: right; margin: 0pt 0pt 10px 10px; cursor: pointer; width: 360px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZmBOfCzPt9vBBDtBpXkJq6T1eiXs5CpsQ9qaguJGjbY2QNNXrnAxEw0nNgl6UxNdFAnnI-FN9YwtCydJR1Xhl_oIEML6n5pDyB_VniMAf_ObY6mYYX3hFaKva7Adsc8YG621JZwaJIS0i/s400/DSC06315.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5497733953336495666" border="0" /></a><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /></div><br /></div><br /><br /><div style="text-align: right;">Lo scontro.<br />L'affrontement.<br /></div><br /><br /><br /><br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjA2_-6JeiuByC7f6JXzIC3AGBQC2LskyhrEcu_ts-AqCnikElOo2qBo17TnAkcI30zUQTDN42WtdhlDmjD8kuM3SetN-K4NS1oVaR8WDCymSO1HcWxLqOnjww7nvoJFe59pW69m8dlZssi/s1600/DSC06434.jpg"><img style="float: left; margin: 0pt 10px 10px 0pt; cursor: pointer; width: 360px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjA2_-6JeiuByC7f6JXzIC3AGBQC2LskyhrEcu_ts-AqCnikElOo2qBo17TnAkcI30zUQTDN42WtdhlDmjD8kuM3SetN-K4NS1oVaR8WDCymSO1HcWxLqOnjww7nvoJFe59pW69m8dlZssi/s400/DSC06434.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5497478466560896002" border="0" /></a><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />Il distacco.<br />Le détachement.Oriana Villahttp://www.blogger.com/profile/08630119078244695648noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2323742340867700277.post-37508180287630072902010-07-20T07:00:00.000+02:002010-07-19T20:59:58.122+02:00verde speranza<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixCJTGQ6foXN7ErFZNQQ2t0ICAZh9ZYGqu9bMEZ18UKs5mRMYja6wXVmM50J4gykdn_qFS2MlayLB95czIHEeL-HzbpdiqOAeHNqfCnmFEJTOyKKJJaEurXVrdWGmqgSzuFPOWz86Q0Iv0/s1600/DSC06298.jpg"><img style="cursor: pointer; width: 400px; height: 253px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixCJTGQ6foXN7ErFZNQQ2t0ICAZh9ZYGqu9bMEZ18UKs5mRMYja6wXVmM50J4gykdn_qFS2MlayLB95czIHEeL-HzbpdiqOAeHNqfCnmFEJTOyKKJJaEurXVrdWGmqgSzuFPOWz86Q0Iv0/s400/DSC06298.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5495690214533182338" border="0" /></a><br /><br /><div style="text-align: justify;">Quando dico che in certe circostanze non si può rifiutare un caffè è perché ottime relazioni di vicinato possono salvare la serata.<br /><br />Frigo vuoto e un po' di nervosismo di sottofondo (motivato da varie ragioni ma la principale è che da tre ore stanno sparando pseudo fuochi d'artificio particolarmente brutti ma rumorosi e petardi per festeggiare Sant'Elia).<br /><br />Bussano a quest'ora della notte, chi sarà mai? Andiamo a vedere. La mia locatrice e suo marito come i re magi mi portano in dono: più di un kg di pere, menta fresca senza conservanti tutto dalla montagna. Inoltre, un bel piattino di zucchine ripiene come si fanno qui. Evviva il verde speranza!</div>Oriana Villahttp://www.blogger.com/profile/08630119078244695648noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-2323742340867700277.post-31544292620902245482010-07-16T15:56:00.000+02:002010-07-16T15:58:29.443+02:00VedereVedere un taxista libanese enorme, macho, con la sua mercedes vecchissima e delle farfalle rosa stampate sopra alla carrozzeria che si leva le sopracciglia in mezzo alla fronte con la pinzetta mentre è parcheggiato:<br /><br /><div style="text-align: center;">NON HA PREZZO!<br /></div>Oriana Villahttp://www.blogger.com/profile/08630119078244695648noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2323742340867700277.post-59884180725833668282010-07-16T11:50:00.000+02:002010-07-16T12:19:26.460+02:00Pendoli-NO<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIIB6DGV2BxiYodfvhyeb-TLUmPFMqtRvrPPZNrOfPG4It6u3-Ctb6HKYRprlumRRzOWfd8GFAvfGlPcTxmwyGdVF2jP7jLTmb4b-IU-f_GGmogn1-lxsNc1RcP80z3kWT2fcNivsXEGjp/s1600/DSC06285.jpg"><img style="float: left; margin: 0pt 10px 10px 0pt; cursor: pointer; width: 400px; height: 300px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIIB6DGV2BxiYodfvhyeb-TLUmPFMqtRvrPPZNrOfPG4It6u3-Ctb6HKYRprlumRRzOWfd8GFAvfGlPcTxmwyGdVF2jP7jLTmb4b-IU-f_GGmogn1-lxsNc1RcP80z3kWT2fcNivsXEGjp/s400/DSC06285.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5494444857670316706" border="0" /></a><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />Mano al muro: il pendolino magico, questa mattina, ha bersagliato il mio palmo.<br /><div style="text-align: justify;">La mia locatrice, M., ha bussato alla porta per invitarmi a bere il caffé da lei come consuetudine. Oggi mi risultava difficile rifiutare perchè non ho il corso d'inglese e perchè voleva presentarmi il figlio maggiore che non avevo ancora incontrato. Non è mai un peso ma a volte sono immersa nei miei lavori e vorrei rimanere un po' sola.<br />Inizio a comunicare passando, ormai con agilità olimpica, dal poco arabo che conosco, all'inglese e al francese - a seconda del registro richiesto ogni nano-secondo - fino a quando il figlio estrae da una sacchetto di stoffa il pendolino magico e mi chiede se voglio fare qualche domanda. "Ma anche no", mi verrebbe da rispondere. Accettare, tuttavia, è un obbligo in queste circostanze. L'esecuzione è stata diretta, una fucilata dritta alla mia mano:<br /><blockquote></blockquote>"<span style="font-style: italic;">A breve lascerai il Libano perchè non troverai la tua strada e il lavoro che desideri. Tra due mesi sarai in Italia dove avrai un impiego che non ti soddisferà ma il pendolino non è sicuro di questo ma entro due anni conoscerai qualcuno e ti sposerai.</span>"<br /><br />Smacco finale, il mio campo energetico è inesistente! Questo è troppo: pendoli-NO!<br /></div>Oriana Villahttp://www.blogger.com/profile/08630119078244695648noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2323742340867700277.post-85770816383785727722010-07-12T19:02:00.000+02:002010-07-16T12:20:35.663+02:00Ognuno ha la sua guerra da ricordare<div style="text-align: justify;">Esattamente quattro anni fa scoppiava una guerra in Libano e io c'ero nel Cedro (e anche nel casino). Per pochi giorni, prima di evacuare con altri italiani; la sensazione di essere sotto le bombe è tuttavia difficilmente dimenticabile.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZ5uL2Rz7HagcCEDQVtbpxyIoaXQMkPrSBqNioZ8I22hMm0v7f-fvfsEzwq4vQZD1zrWIviYDfxwgHtMZnqE7KhfOPvIIHQp7n8GXxGzt3UK2XyqQ4SBHRar6RV-QPgJhvepU-W6NloUSo/s1600/IMG_0247.jpg"><img style="float: right; margin: 0pt 0pt 10px 10px; cursor: pointer; width: 200px; height: 150px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZ5uL2Rz7HagcCEDQVtbpxyIoaXQMkPrSBqNioZ8I22hMm0v7f-fvfsEzwq4vQZD1zrWIviYDfxwgHtMZnqE7KhfOPvIIHQp7n8GXxGzt3UK2XyqQ4SBHRar6RV-QPgJhvepU-W6NloUSo/s200/IMG_0247.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5493067474453474066" border="0" /></a><br />Ora, dal mio balcone osservo i palazzi di Naba'a, quartiere popolare di Beirut che, insieme a Ain El Remmaneh, è stato protagonista dell'inizio di quel conflitto violento, lungo e devastante, cominciato nel 1975 e cosiddetto “civile”. I segni di quella guerra ci sono ancora.<br /><br /><br /><br />M., la mia locatrice, mi ha raccontato che una bomba è arrivata anche qui a casa nostra mentre lei era con i figli nelle cantine del palazzo improvvisate rifugio. Il marito, che qui chiameremo Abu Jihad, era invece rimasto nell'appartamento e dopo l'esplosione si è ritrovato completamente ricoperto di bianco come “<span style="font-style: italic;">se fosse stato immerso nella farina</span>” con qualche macchia di rosso qua e là ma vivo. Mentre parliamo lui è seduto sulla sua poltrona con la solita aria pacata e un po' austera. La comunicazione tra noi è limitata a causa delle nostre reciproche barriere linguistiche ma non solo per questo: Abu Jihad parla poco ma quando lo fa è legge. M., decisamente più loquace, ha continuato a raccontarmi che lui è sfuggito alla morte ben nove volte. La mia tendenza a sdrammatizzare e il piacere che provo quando le persone sorridono per le mie battute, mi portano a farne subito una: "Abu Jihad! Hai più vite di un gatto!". Ridiamo mentre beviamo caffè e fumiamo ognuno le proprie sigarette: Marlboro light io, Marlboro rosse lui e Kent ultra-fini lei.<br /><br />Dentro di noi, i nostri cuori si stringono, ognuno ricordando la propria guerra.<br /><br /><br /></div>Oriana Villahttp://www.blogger.com/profile/08630119078244695648noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2323742340867700277.post-50105850608994813252010-07-09T15:14:00.000+02:002010-07-10T15:56:36.586+02:00Name this bar ?<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgc_5he_7YpRd0csXhZdbvzRuqIaaN7KFHiRWMNi9Qqgbry36o32nfNkkNrdBrhBrhKzf0oGpPXbgZHPBjOlT-ZUdD2QSM8XNxcBhaKx8pJQ0zoUrXylvnBo2DaDmh3YIZWJth18Nv9mP2p/s1600/DSC06159.jpg"><img style="cursor: pointer; width: 320px; height: 309px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgc_5he_7YpRd0csXhZdbvzRuqIaaN7KFHiRWMNi9Qqgbry36o32nfNkkNrdBrhBrhKzf0oGpPXbgZHPBjOlT-ZUdD2QSM8XNxcBhaKx8pJQ0zoUrXylvnBo2DaDmh3YIZWJth18Nv9mP2p/s320/DSC06159.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5492275220837762530" border="0" /></a><br />Habemus blog...meglio, trovato il senso.<br />Una cameriera italiana in Libano mi sembra convincente.<br /><br />Come scritto nel precedente post, in fase di interrogativi, lavorare in un pub che non ha nome, ancora, e che mi schiaffeggia ogni giorno per più di nove ore con un enorme punto di domanda, non è un caso.Oriana Villahttp://www.blogger.com/profile/08630119078244695648noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2323742340867700277.post-22701233428292154542010-06-07T00:51:00.000+02:002010-07-12T10:17:19.436+02:00Bitter end<div style="text-align: justify;font-family:trebuchet ms;"><span style="font-size:100%;">Ho diversi blog abbandonati e in corso.<br />Uno più personale, nonostante sia sempre stato centrato su tematiche libanesi, compagno e confidente di molti accadimenti.<br />L'anno scorso scrivevo sul blog del servizio civile.<br />Adesso, ho costruito, iniziato e pensato un blog per il mio attuale lavoro che finirà a breve lasciandomi di nuovo con tante domande e nessuna risposta.<br />Questo era il blog di default di gmail, avevo inserito questa poesia a Natale 2008 e poi il silenzio. Impegnata su troppi fronti, non mi fermavo a riflettere. Bisogna anche considerare l'avvento di facebook, consapevoli che una nota buttata lì ha più lettori di un blog più costruito, ragionato, contestualizzato ma più difficile da scoprire, più faticoso da seguire.<br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size:100%;"><span style="font-family:trebuchet ms;">Quando qualcosa rimane un sottofondo ricorda tuttavia la sua esistenza, in maniera più educata. Eccomi allora riscoprire un luogo un po' dimenticato, riempire una nuova pagina in un nuovo blog. L'inizio dell'ennesimo "libro" di cammino, avventura, desiderio, sogno, delusione, realtà. Simbologia affine al momento che sto vivendo? Sicuramente. In fase di punti interrogativi penso alla natura che voglio dare a questo strumento. Non ve lo so dire ancora. </span></span><br /><br /><br /></div><div style="text-align: center;"><span style="font-size:100%;"><span style="font-family:trebuchet ms;">Le faremo sapere.</span></span><br /></div>Oriana Villahttp://www.blogger.com/profile/08630119078244695648noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2323742340867700277.post-81616134212003004852008-12-25T13:32:00.000+01:002010-06-07T01:45:30.855+02:00Un giorno<strong>Natale, un giorno </strong><em>di</em> <em><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_0">Hirokazu</span> <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_1">Ogura</span></em><br /><br /><span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_2">Perché</span> dappertutto ci sono così tanti recinti?<br />In fondo tutto il mondo è un grande recinto.<br /><br /><span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_3">Perché</span><br />la gente parla lingue diverse?<br />In fondo diciamo tutti la stessa cosa.<br /><br /><span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_4">Perché</span><br />il colore della pelle non è <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_5">indifferente</span>?<br />In fondo siamo tutti diversi.<br /><br /><span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_6">Perché</span><br />gli adulti fanno la guerra?<br />Dio certamente non lo vuole.<br /><br /><span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_7">Perché</span><br />avvelenano la terra?<br />Abbiamo solo quella.<br /><br />A Natale - un giorno - gli uomini andranno d'accordo in tutto il mondo.<br />Allora ci sarà un enorme <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_8">albero di</span> Natale con milioni di candele.<br />Ognuno ne terrà una in mano, e nessuno riuscirà a vedere l'enorme albero fino alla punta.<br /><br />Allora tutti si diranno "Buon Natale"a Natale un giorno.<br /><br /><em><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_9">Hirokazu</span> <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_10">Ogura</span></em>Oriana Villahttp://www.blogger.com/profile/08630119078244695648noreply@blogger.com0